Sport Acquatici

3 Luglio 2019

Oggi andremo a scoprire gli altri sport acquatici regolati dalla FINA e le loro discipline.

Andremo a presentarli in ordine cronologico rispetto all’inserimento nel programma olimpico. Abbiamo già detto che il nuoto è sport olimpico dal 1896, primo e più longevo tra gli sport che elencheremo oggi.

Il secondo posto della nostra classifica se lo aggiudica la pallanuoto, entrata ufficialmente a far parte degli sport olimpici nel 1900. Anche se entra nel “mondo olimpico” solo nel 1900, questo sport venne inventato qualche anno prima, la prima partita si disputò a Londra nel 1874, ma questo gioco era simile al rugby, nel 1887, un allenatore di nuoto scozzese, apportò una modifica essenziale, mise delle porte in acqua, nacque così la pallanuoto moderna che noi tutti conosciamo. Le regole di base sono semplici: le due squadre, formate da 13 giocatori a testa (7 in vasca e 6 in panchina), devono cercare di insaccare la palla nella porta avversaria (facendo goal, per semplificare le cose), l’obbligo fondamentale è che la palla (fatta eccezione per il portiere) deve essere toccata solo con una mano.

Quattro anni più tardi, nel 1904, approdano anche i tuffi come sport acquatico nel programma olimpico. Seppur sia uno degli sport olimpici più seguiti, grazie alla loro spettacolarità, non è molto popolare in fatto di praticanti (causa anche di mancanza di trampolini, piattaforme e fondi della vasca negli impianti). I tuffi si effettuano dal trampolino (che ha una certa flessibilità) da 1 metro e 3 metri e dalla piattaforma da 10 metri, nelle competizioni i tuffatori eseguono acrobazie in volo, salti mortali e avvitamenti, le quali vengono valutate da una giuria. Nel 2013 ai campionati mondiali hanno fatto il loro ingresso i “tuffi dalle grandi altezze”, i tuffatori si lanciano da piattaforme alte da 20 o 30 metri direttamente in mare, non sono ancora all’interno del programma olimpico. I tuffi possono essere singoli o sincronizzati, i tuffatori, in quest’ultimi, devono svolgere lo stesso tuffo con lo stesso tempo, però sono entrati nel programma olimpico solo ai Giochi di Sydney 2000.

Ultimo sport acquatico, governato dalla FINA, entrato nel programma olimpico nel 1984 è il nuoto sincronizzato, sport che unisce nuoto, ginnastica e danza con coreografie in sincronia con la musica. Anche in questo caso una giuria assegna dei voti, ovviamente con un certo criterio in base alla sincronia, esecuzione e secondo altri canoni che magari spiegheremo in un altro articolo.

sport acquatici

Per quanto riguarda gli sport acquatici, nel programma olimpico e regolati dalla FINA è tutto, ma ci sono altri due sport regolati dalla FIN (Federazione italiana nuoto) con gare Nazionali, europee e mondiali, ma non olimpici, che sono il nuoto per salvamento e il nuoto pinnato.

Il nuoto per salvamento ha la finalità di simulare agonisticamente una situazione più o meno veritiera di salvataggio in acqua, ci sono 11 tipologie diverse di gara (se avete fatto caso in alcune piscine ci sono dei manichini arancioni e vengono usati dagli atleti di salvamento per i loro allenamenti) e il Salvamento in Italia nasce nel 1899 ad Ancona.

Il nuoto pinnato è una specialità acquatica che si avvale di attrezzature specifiche: pinne, monopinne, boccaglio o bombole. Come il nuoto per salvamento, anche il nuoto pinnato non è all’interno del programma olimpico, ma anch’esso ha campionati europei e mondiali, per trovare le prime tracce di società di pinnato, in Italia, dobbiamo andare a Bologna nel 1955.

 

“Migliore non è colui che arriva primo, ma colui che da il massimo” – Massimiliano Rosolino