Oggi proviamo a descrivere la giornata tipo del nuotatore.
“Ma non ti annoi a fare tutte quelle vasche?” è la frase che la gente non del “settore” rivolge più spesso ad un atleta e proviamo a raccontare la sua giornata.
Vorrei subito rispondere alla domanda precedente con una citazione di Laure Manaudou (ex nuotatrice francese oro olimpico nei 400 m stile libero ad Atene 2004): “Mi capita di non aver voglia di nuotare, nessun atleta ha voglia tutti i giorni. E poi per me l’allenamento è la cosa più difficile, figurati la mattina presto: mi aiuto pensando ai risultati ottenuti e a quelli che vorrei fare.”, ciò per dire che un atleta che si rispetti nuota per superare se stesso, mettendoci fisico, testa e passione.
Arriviamo dunque alla giornata tipo del nostro atleta, tengo a precisare che faremo riferimento all’atleta medio e integreremo dandovi nozioni sull’atleta evoluto; per quanto riguarda l’atleta medio la sveglia suona solo per andare a scuola, università o lavoro, meno fortunato è l’atleta evoluto, cioè colui che cerca la massima prestazione, per lui la sveglia suona verso le 5:00 del mattino, 5:30 per i più “fortunati” che abitano vicino alla piscina, allenamento in acqua dalle 6:00 alle 8:00 e poi via a scuola. Il pomeriggio, l’allenamento inizia alle 14:30, potete ben capire che la difficoltà maggiore è scegliere il momento giusto e gestire al meglio il pranzo per non sentirlo sullo stomaco durante l’allenamento. Ora c’è una piccola variante, che consiste in un allenamento un acqua dalle 14:30 alle 17:00, oppure allenamento in acqua dalle 14:30 alle 16:00, seguito da un’ora di palestra. Ovviamente, per l’atleta più evoluto, non è fisicamente possibile eseguire un allenamento al mattino, uno al pomeriggio e subito dopo la palestra, il rischio che si corre è quello del “sovrallenamento” (di cui potremmo parlare in un altro articolo), infatti si cerca di eseguire un allenamento al mattino presto e la palestra al pomeriggio oppure un altro allenamento in acqua la sera. Andiamo quindi a comporre le settimane tipo dei due atleti.
Per l’atleta medio il lunedì, mercoledì, giovedì e sabato c’è un unico allenamento in acqua della durata di 2 ore e mezza, il martedì ed il venerdì ha un’ora e mezza in acqua e un’ora in palestra; dunque ha un totale di 6 giorni su 7 di allenamento, con 15 ore settimanali suddivise in: 13 in acqua e 2 in palestra.
Per l’atleta evoluto il lunedì, mercoledì e venerdì c’è il cosiddetto “doppio”, cioè due allenamenti in acqua, il martedì ed il giovedì nuoto e palestra ed il sabato allenamento singolo; anche in questo caso i giorni sono 6 su 7, ma gli orari cambiano, le ore diventano 19 a settimana, in cui “solo” 17 sono di nuoto (quando si fa il doppio si cercano di fare almeno 2 ore a sessione) e 2 in palestra.
Noi vi abbiamo raccontato la settimana dei nostri atleti di Preganziol, ma le varianti sono molteplici, ciò che è simile sono i giorni di allenamento (almeno 6 a settimana, domenica può esserci la gara quindi diventa un 7 su 7) e gli orari che vanno dalle 14 ore fino ad arrivare alle 20 ore a settimana per gli atleti d’élite.
In poche parole noi nuotatori sappiamo: mangiare, dormire e nuotare; ma rispondiamo alla domanda iniziale dicendo che se una cosa la fai con passione, non ti annoierai mai.
“E’ facile intuire quanto sia bello vincere una medaglia all’Olimpiade. Ma spesso la gente non capisce che anche allenarsi è bello. La gioia dell’allenamento è mia compagna quotidiana.” – Federica Pellegrini
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