Obesità addominale

29 Marzo 2019

Per obesità addominale, o grasso viscerale, si intende la sovrabbondanza di tessuto adiposo concentrata all’interno della cavità addominale, quindi collocata tra gli organi interni ed il tronco differenziandosi pertanto dal grasso sottocutaneo.

La circonferenza addominale, oltre ad essere comunemente definita antiestetica, è un parametro utilizzato per valutare il rischio cardiovascolare di un soggetto (Lancet, 2011). L’accumulo di grasso centrale è inoltre associato alle complicazioni metaboliche e vascolari della Sindrome Metabolica come ipertensione, iperlipidemia, aterosclerosi e diabete mellito di tipo 2.

Le principali cause di questa condizione sono riconducibili allo scorretto stile di vita, ad una dieta ipercalorica e sbilanciata protratta nel tempo e alla sedentarietà.

Comunemente di distinguono obesità androide e ginoide, la prima solitamente associata al sesso maschile o “a mela” e la seconda comune al gentil sesso o “a pera”. Per un individuo adulto valori superiori a 102cm di circonferenza a livello ombelicale nell’uomo e 88cm nella donna il rischio cardiovascolare diventa clinicamente rilevante (ACSM, 2005).

Il grasso viscerale ha un ruolo metabolico attivo, è responsabile della produzione di mediatori implicati nella formazione delle placche aterosclerotiche, nell’attivazione di processi infiammatori sistemici, ipertensione, alterazioni dei trigliceridi ematici ed insulino-resistenza. Questo tessuto però presenta una caratteristica particolare che per ragioni ormonali lo rende particolarmente sensibile agli stimoli lipolitici in maniera molto maggiore rispetto al grasso sottocutaneo (meno pericoloso) e ciò si traduce che durante il dimagrimento il primo grasso ad essere “bruciato” sarà proprio quello viscerale; infatti gli stimoli indotti dall’attività fisica causano un cospicuo rilascio di acidi grassi proprio da questo diretto tanto dannoso.

L’esercizio aerobico di intensità da moderata a vigorosa sembra avere un effetto maggiore sul grasso viscerale rispetto ad attività aerobiche di bassa intensità o agli allenamenti di forza.

E tu eri a conoscenza di questo aspetto dell’attività motoria?

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